Vai al sito Mobile- Termini d' uso- Sitemap- Italiano- English- 日本語 |
Armando Caligiuri elettroni in movimento |
Questo si può affermare quando si lavora in correnti continua ( valore costante nel tempo e di polarità non variabile) , in corrente alternata (valore variabile e polarità che cambia tra positivo e negativo) intervengono diversi altri parametri non trascurabili di cui bisogna necessariamente tenere conto, esse sono la frequenza f (quante volte passa per lo zero una determinata corrente nell' unità di tempo (1 secondo), il periodo S ( l' inverso della frequenza) la reattanza capacitiva Xc (condensatore), la reattanza induttiva Xl (induttore) e lo sfasamento φ (fi), queste grandezze combinate con la resistenza creano un' altra grandezza equivalente (cioè nata dalla combinazione di tutti i parametri) chiamata impedenza ed indicata con il simbolo Z maiuscolo, inoltre la corrente alternata (utilizzata in forma sinusoidale) deve essere rappresentata in forma vettoriale, e quindi essendo una grandezza mista ha una parte reale e una parte immaginaria , la parte immaginaria è nelle formule separata dalla parte immaginaria dalla lettera Ι (iota). Per approfondimenti si può ricorrere a questa pagina in link oppure contattarmi andando alla pagina Contatti. Esistono materiali che si oppongono alla circolazione della corrente più di altri, cioè hanno una resistività specifica più alta, essi sono gli isolanti (gomma, vetro, pvc,legno secco,plastica, acqua distillata). Diversamente dagli isolanti i materiali conduttori presentano una resistività specifica molto bassa e si oppongono poco al passaggio della corrente elettrica (rame, oro, argento, alluminio, ottone, in genere materiali metallici). Tutto ciò è dovuto come detto prima alla resistività specifica (simbolo ρ) (ro) propria di ogni materiale, definibile come il legame tra elettroni e nucleo più o meno forte e che si oppone al movimento degli elettroni da un' atomo all' altro. Per conoscere la resistività elettrica specifica di un materiale si possono consultare delle apposite tabelle. Esistono anche dei particolari materiali chiamati semiconduttori (germanio e silicio) i quali presentano una resistività specifica neutra. I semiconduttori trattati mediante un procedimento chiamato "drogaggio" costituiscono la base per ottenere le celle fotovoltaiche, i transistor e i circuiti integrati che tratteremo in seguito nella pagina componenti attivi. Ma come si produce la tensione elettrica? Il generatore più semplice è la pila elettrica, essa produce una tensione di tipo continua ed è formata da dischetti di diverso materiale conduttore (effetto galvanico) sovrapposti ed immersi in un elettrolito, per approfondimenti potete andare al seguente link . Sono attualmente fornibili anche pile ricaricabili, da chiamare correttamente "accumulatori elettrici" i quali previo procedimento di ricarica restituiscono in un secondo tempo l' energia accumulata in una percentuale variabile a seconda del tipo di tecnologia utilizzata. Per piccole capacità si utilizzano accumulatori al nichel-cadmio oppure il tipo perfezionato al nichel-manganese, per grosse capacità si utilizzano gli accumulatori al piombo-acido, o accumulatori agli ioni di Litio ognuno presenta aspetti positivi e negativi, per approfondire cliccate su questo link. L' energia elettrica che arriva nelle nostre case è di tipo alternata e sinusoidale, e può essere prodotta da fonti rinnovabili, cioè che si rigenerano in tempi brevi (pannelli fotovoltaici, centrali a biomasse, idroelettrico, eolica, geotermica) oppure da fonti non rinnovabili (petrolio, carbone, metano, nucleare), comunque la quasi totalità è ottenuta convertendo un' energia che può essere nucleare, geotermica, eolica, meccanica o altro in energia elettrica tramite una macchina chiamata alternatore, la quale funziona secondo il principio dell' induzione elettromagnetica, se volete potete approfondire andando a questo link . Nel caso dell' energia solare (fotovoltaica) invece si sfrutta la proprietà fotoelettrica dei materiali semiconduttori per produrre energia. L' energia viene quindi distribuita come indicato nella figura sottostante.
Per concludere cito le formule per calcolare almeno i parametri principali esposti prima, cioè tensione, corrente e resistenza, per fare questo ci viene in aiuto la "legge di Ohm" la quale permette di calcolare uno dei parametri conoscendo gli altri due. per convenzione la tensione viene indicata con V, la corrente con I e la resistenza con R, detto questo passiamo alle formule: Tensione V= R*I Corrente I= V/R Resistenza R= V/I . Il valore della potenza elettrica è invece data dalla moltiplicazione tra la tensione e la corrente, in sostanza, W= V*I. Cliccando su questo testo potete scaricare un file in formato XLSX per calcolare tutti i parametri della legge di Ohm. Wind farm con Generatori eolici Solar farm con Pannelli fotovoltaici Linea elettrica 220 KV Sottostazione di trasformazione e distribuzione
Chiarito cos' è la
corrente elettrica, come viene prodotta e distribuita fino alle nostre
case e come calcolarne i parametri principali, ci possiamo dedicare ora all'
aspetto più raffinato, cioè all' elettronica vera e propria, ma cos'è
l' elettronica?
Dicesi elettronica
analogica quella dove i circuiti elettronici elaborano segnali elettrici che possono avere
in ogni momento un qualsiasi valore di tensione da zero ad infinito, rientrano in
questa branca ad esempio i circuiti amplificatori analogici con classe
di funzionamnto A-AB-C, oppure i circuiti a
radiofrequenza.
Si può invece definire l' elettronica digitale come quella dove si elaborano segnali logici, cioè i cui valori possono essere solo due, 0 o spento, oppure 1 o acceso (vero o falso, logica di Boole) , in questo settore ora dominante rientrano tutte le apparecchiature elaboranti segnali logici, tipo i personal computer, gli smartphone, centraline di gestione dei motori termici ecc. Comunque si possono elaborare anche i segnali analogici convertendoli in digitale tramite appositi circuiti elettronici (convertitori A/D). I principali componenti utilizzati in elettronica, sono gli attivi e i passivi, i componenti passivi sono quelli che utilizzano energia ma non effettuano amplificazioni dei segnali o produzione o elaborazioni, servono da contorno agli attivi per polarizzarli e farli funzionare, al contrario i componenti attivi sono quelli che possono produrre, o amplificare o elaborare segnali. I componenti attivi e passivi sono trattati in pagine separate, troverete i link per accedervi al termine di questa pagina.
Sia in
elettrotecnica che in elettronica, per capire il funzionamento di un
dato circuito è necessario lo schema di funzionamento che può essere sia elettrico che
pratico. Quello elettrico o teorico utilizza simboli normalizzati per
rappresentare i componenti utilizzati e serve a facilitare la
comprensione del funzionamento, quello pratico invece rappresenta lo schema realizzativo del circuito. Circuito elettronico digitale Circuito elettronico digitale con componenti SMD e bus di interfacciamento PCI
Naturalmente è impossibile condensare tutti questi concetti in poco
spazio, la mia vuole essere solo una buona guida per chi si affaccia a
questo fantastico mondo, è possibile comunque approfondire o richiedere
una consulenza professionale contattandomi, per questo andate alla
pagina contatti.
Componenti passivi Componenti attivi
|
Home Informatica, Reti informatiche, Software e sistemi operativi Elettrotecnica ed elettronica, Componenti attivi, Componenti passivi Radiotecnica Sismologia Contatti Chi sono Sitemap Creato e mantenuto da Armando Caligiuri (C) 2024 Versione 3.2 ext Armando Caligiuri, Electronic senior expert, Electronic and I.T. maintainer, electronic project implementer, I.T. consultant Webmaster Armando Caligiuri, per l' utilizzo dei contenuti del sito visitare la pagina Disclaimer |